sabato 6 febbraio 2010

Non dimentichiamocelo...le caste

Quando si usa la parola "casta" andiamo spesso a pensare a chissà quali intrecci di potere massonico o economico alla base delle decisioni del paese nell' ambito sociale e produttivo. Restringendo il campo invece abbiamo la genesi di un comportamento umano forse innato ma che si è evoluto in maniera quantomeno paramafiosa...un esempio, la casta dei giornalisti, un ordine mesozoico chiuso a doppia mandata a cui, scendendo nel banale, hanno accesso i figli, i nipoti, gli amicissimi di chi questa casta ha contribuito a crearla...e ricordo che stiam parlando di un ordine nazionale che prevede un paio d' anni di collaborazioni continuative solo per diventare pubblicista ed essere ammesso ad un praticantato infinito per aver accesso all' esame di stato. Ora come ora tenersi un posto aleatorio come questo per più di 6 mesi è già un impresa. Comunque voglio scendere ancora di livello, passando da una "casta nazionale" ad una "casta universitaria....cittadina". Cioè quel che accade a Bari...il cosidetto "nepotismo accademico". Qui abbiamo piu' generazioni della stessa famiglia che spuntano come funghi nella stessa facoltà. Ora mi risulta che ci siano concorsi pubblici da superare...eppure questa famiglia possiede dei "geni" talmente brillanti nella stessa materia di studio da meritare l' assunzione in blocco. Beh, alla fine i fatti sono questi: http://blog.panorama.it/italia/2008/01/30/nepotismo-accademico-universita-di-foggia/
C'è scritto "Foggia" ma si parla di Bari...bah.
Ora pare che, con la riforma Gelmini dell' università, si inizi ad usare una parola..."meritocrazia" che, quando salta fuori, ci inebria col suo significato semantico nobilissimo ma inutile se non viene mai applicata realmente. Si parla di valutazioni per i professori in modo tale da istituire graduatorie "meritevoli" di essere utilizzate dagli atenei per le assunzioni: http://www.universita.it/riforma-reclutamento-docenti/
Sarebbe da aprire un discorso sul significato di merito ma dopo aver letto certe cose e sapendo come spesso e volentieri vanno le altre l' oggettività del giudizio viene a cadere e allora....spè...spè, che c'ho mio genero da sistemare...

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